Magazzino
Arte
Sociale Contemporanea

Un collettivo di giovani artisti under 22

MASC (Magazzino Arte Sociale Contemporanea), è un collettivo artistico nato a Prato a settembre del 2020 dall’esigenza di 6 tra aspiranti artisti e teorici di entrare nel contesto artistico contemporaneo e di affermare i propri spazi all’interno della città di Prato. Il collettivo MASC è costituito da Lavinia Nuti, Matilde Toni, Simone Cariota, Sofia Baldini, Alice Risaliti, Viola Pierozzi, Alexandros Lomis, Domenica Dell’olio, Viola Trupo, e il suo nome non è soltanto un anagramma casuale.
MASC nasce nel breve periodo di quiete tra i due lockdown, da artisti che si mettono in gioco sul piano del sociale in un momento storico in cui il concetto di socialità viene messo in discussione. Il collettivo MASC, ovviamente nel rispetto delle norme vigenti, si impegna a riportare nella comunità pratese, già frammentata di per sé, il valore della collettività attraverso operazioni artistiche dalle più varie modalità mediali. MASC è costituito da pittori e scultori,  da performer e video-artist, nonché da “rappresentanti” del piano più teorico, quali studenti di storia dell’arte e filosofia. Menti giovani che ammettono il loro stato “acerbo” e che si confrontano coi loro coetanei per affinare ognuno il proprio campo e imparare dalle esperienze altrui.
Il Magazzino Arte Sociale Contemporanea nasce letteralmente in un magazzino, edificio tipico della periferia pratese, costellata da industrie e capannoni, attivi o abbandonati. In questo caso un magazzino ex-fabbrica di filati, ristrutturato e adibito a loft, dove i componenti del collettivo si sono riuniti stilando i principi fondanti che ne costituiscono l’identità, fluida ma allo stesso tempo coerente.

matilde toni

Curatrice

alice risaliti

Pittrice

lavinia nuti

Pittrice

Valentina amelia

Curatrice

Francesco novelli

Grafico

Chi siamo?

Parte in lavorazione, quando sarà pronta vi faremo sapere

MANIFESTO

“L’uomo si propone il compito di disegnare il mondo. Trascorrono gli anni, popola uno spazio con immagini di province, di regni, di montagne, di baie, di navi, di isole, di pesci, di dimore, di strumenti, di astri, di cavalli, di persone. Poco prima di morire, scopre che quel paziente labirinto di linee traccia l’immagine del suo volto.”

  • J. L. Borges

“La mappa della città si trasforma in raffigurazione di chi l'ha abitata”

Franco La Cecla